L’idea di questo progetto è nata dal bisogno di elogiare, dal punto di vista gastronomico, un’opera letteraria capace di diventare immortale negli anni e di risultare sempre attuale. La lotta personale per raggiungere il traguardo della ricchezza accompagna, da sempre, ogni uomo sulla terra e il Verga ha voluto immortalare questa condizione umana in un romanzo ottocentesco, ma sempre moderno. Allo stesso modo il dolce, realizzato con ingredienti umili come la farina di lupini, il limone e le nespole, vuole rappresentare il contatto diretto con la meravigliosa terra di Sicilia, da sempre utilizzata in racconti e narrazioni più o meno fantastiche. E proprio questa terra siciliana deve essere ringraziata perché, nonostante sia spesso e volentieri disprezzata dai “forestieri”, riesce ancora a regalare a chiunque la visiti almeno una volta nella vita un’esperienza unica grazie al suo mix di bellezze naturali, patrimonio gastronomico e personaggi di spicco come scrittori e musicisti conosciuti in tutto il mondo.
I PATROCINI RICEVUTI
Il dolce ripropone ingredienti che richiamano il testo. È infatti composto da un pan Genoise a base di farina di lupini, simbolo di povertà ma anche di speranza e spirito di sopravvivenza; una crema di limone, aspra come certi momenti della vita della famiglia Toscano, protagonista del romanzo, che nella storia subisce la perdita di un figlio; un gelè di nespole, icona della ‘Casa del Nespolo’: la casa, focolare e rifugio domestico, è un luogo molto importante per i personaggi che cercano prima di conservare e poi, una volta persa, di riavere quella casa così colma di ricordi; una meringa all' Italiana bruciata che avvolge tutto e che arde come l’amore dei genitori e dei figli, abbraccia e tiene insieme ogni cosa. In cima una foglia d’oro, simbolo di avarizia e potere che contrasta con la base povera, a sottolineare maggiormente la disparità sociale tra ricchi e poveri e la visione pessimistica del Verga per cui le disgrazie si succedono l'una dopo l'altra all’interno della famiglia Toscano fino ad affondare le sorti di tutti i componenti che non possono fare altro che subirle con rassegnazione.